Sullo zucchero, ci sono molti miti da sfatare, forse derivati dal fatto che, se una cosa piace, non significa che si possa stramangiarne. Un po’ di autodisciplina ci sta.
Parliamo di zucchero, o saccarosio che dir si voglia
Dopo molte peregrinazioni, dalla Nuova Guinea la canna da zucchero è approdata tra gli Arabi, che nel VII sec. hanno cominciato ad utilizzarla, avendo appreso dai persiani come rendere solido lo sciroppo. Gli Arabi lo diffusero, ma inizialmente venne usato come medicinale, e poi come conservante (sale dolce): dato il prezzo, veniva usato in piccole quantità
Intorno al 1700, si diffuse lo zucchero di barbabietola, il grande rivale dello zucchero di canna: i rispettivi produttori hanno avuto battaglie per la conquista del mercato ad alterne vicende. Tra i personaggi storici, Cristoforo Colombo ha il merito della maggior disponibilità dello zucchero di canna, mentre Napoleone ha molto caldeggiato le piantagioni di barbabietola. Oggi le produzioni coesistono utilmente, ciascuna per i propri affezionati consumatori.
Ci sono in realtà altri ingredienti dolcificanti, naturali e non. Io uso lo zucchero semolato, perché non altera il gusto e il profumo della frutta.
Precisiamo che, quando si parla di zucchero biologico, si intende lo zucchero in cui non vengono aggiunti né fertilizzanti né additivi.
Riporto qui un’utile citazione ( https://blog.ihy-ihealthyou.com/zucchero-bianco-zucchero-canna-differenze-propriet%C3%A0 ): “Lo zucchero bianco si ottiene dallo zucchero grezzo, ricavato sia da barbabietola che dalla canna da zucchero, tramite un processo di purificazione. Questo processo industriale, che estrae dalla barbabietola o dalla canna lo zucchero, è sempre più accusato di rovinare il prodotto finale. In realtà non fa altro che estrarre il saccarosio dalle impurità presenti nella melassa.
La melassa, che è quindi il prodotto di scarto della canna da zucchero, dona un retrogusto di liquirizia e un aroma speziato, a differenza della barbabietola che invece ha un gusto poco gradevole al palato, che viene eliminato nel processo di lavorazione, ottenendo così solo zucchero bianco.
Dal punto di vista nutrizionale la differenza è minima. In quantità molto piccole nella melassa sono presenti alcuni minerali, come soprattutto potassio, e vitamine. Giornalmente si assumono piccole quantità di zucchero, dunque queste sostanze “in più” presenti nello zucchero bruno, non vantano particolari significati nutrizionali. Per poter integrare nel proprio fisico e assimilare una quantità significativa di queste sostanze nutrizionali che si trovano in più, bisognerebbe mangiare molto più zucchero di canna di quello raccomandato dalle diete e linee giuda” ( https://blog.ihy-ihealthyou.com/zucchero-bianco-zucchero-canna-differenze-propriet%C3%A0 ).